Chiesa di San Nicola
Alla fine del ´500 altri interventi interessarono l´edificio: la lapide che sormonta il portale centrale ci informa infatti che l´Arcivescovo Matteo Sammiati lo consacrò nel 1592.
Nel ´600 furono eseguiti lavori di ampliamento, come testimonia una lapide posta invece nel coro, grazie all´intervento finanziario del milanese Pietro Bottino, industriale della produzione della seta, all´epoca fiorente a Caramanico.
Un disastroso terremoto nel ´700 causò gravi danni in tutto il territorio e colpì anche la Chiesa di San Nicola. Nuovi interventi la interessarono e mutarono anche l´aspetto della torre campanaria - la svettante cuspide che la caratterizzava fu sostituita infatti da un´elegante cupoletta - ma lasciarono al suo posto una statua in pietra raffigurante S. Nicola, risalente al XII secolo.
L´imponente facciata in stile neoclassico è stata recentemente sottoposta a lavori di ripulitura, che rendono più evidente la sua maestosità. Una cornice mistilinea la corona e quattro paraste la tripartiscono.
Ai lati, due eleganti portali settecenteschi; al centro, lo splendido portale del 1592 riccamente intagliato e decorato vivacizza la controllata eleganza della facciata stessa e presenta ai lati un doppio ordine di colonne tortili impreziosite da decorazioni vegetali. Rami intrecciati e foglie d´acanto ornano anche gli architravi, insieme a volti alati di putti.
Il portale è sormontato da due nicchie nelle quali si trovano le statue di S. Pietro e S. Lucia, identificabili rispettivamente dalle chiavi e dal vassoietto sul quale sono posti gli occhi, inserite in onore di Pietro Bottino e sua moglie Lucia. Al centro la statua di San Nicola, di ignota provenienza, i cui tratti scultorei riportano ai primi anni del ´200.
All´interno la Chiesa di S. Nicola si presenta a tre navate, divise da una doppia fila di pilastri e con due restringimenti ai lati dell´altare principale, realizzati per ricavarne ambienti di servizio. Semplici cornici di ispirazione classicheggiante fanno da basi e coronamenti, mentre le volte settecentesche sono ornate da splendidi intarsi: al rigore neoclassico si sostituisce qui la grazia un po´ leziosa di riccioli e intrecci vegetali rococò.
Ai lati delle navate, altari settecenteschi ornati da stucchi e finti marmi policromi, dedicati a diversi santi e misteri: tra tutti è da ammirare il terzo altare a destra dell´ingresso, che reca una stupenda icona di stile bizantino raffigurante la Madonna del Carmine (XIV secolo). Il pulpito, pregevole opera di scuola napoletana, si presenta intagliato con eleganti fiorami dorati e inquadrati da cornici rinascimentali.
La cantoria risale al ´700. E´ realizzata in legno dorato e sul pannello centrale reca scolpiti i tradizionali miracoli attribuiti sin dall´antichità a S. Nicola. Nelle altre formelle si ripetono motivi pastorali ed altri ornamenti barocchi.
Anche questa chiesa conserva un´opera di Nicola D´Antino: si tratta della statua in legno dell´Immacolata, posta a sinistra dell´ingresso. Interessanti sono infine i due dipinti ad olio sovrastanti i due portali laterali. Sono opere del noto pittore Teodoro da Chieti e raffigurano la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre (a destra, uscendo dalla chiesa) e la cacciata dei venditori dal tempio (a sinistra).
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